domenica 9 novembre 2014

PROPOSTA DI EMENDAMENTO PER LA PROROGA DEI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO DEI PRECARI DELLE PROVINCE ITALIANE

Gentili Onorevoli,
in quanto precari della Provincia di Milano ci rivolgiamo a Voi che sicuramente siete già a conoscenza della problematica relativa ai precari delle Province Italiane purtroppo in scadenza al 31-12-2014.
L’unica prospettiva per il nostro futuro lavorativo sembra essere un emendamento alla legge di stabilità 2015 che attualmente è in discussione in Parlamento.
Abbiamo preparato congiuntamente ai precari delle altre Province Italiane una bozza di emendamento alla legge di stabilità. Vi invitiamo a farVi portavoce e a sostenerli.
 
 
PROPOSTA DI EMENDAMENTO PER LA PROROGA DEI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO DEI PRECARI DELLE PROVINCE ITALIANE

Considerando che l’art. 4, comma 9, del D.L. 101/2013 convertito nella Legge n. 125 del 30.10.2013, ha previsto la possibilità per le Province di “prorogare fino al 31 dicembre 2014 i contratti di lavoro a tempo determinato per le strette necessità connesse alle esigenze di continuitàdei servizi” nel rispetto dei vincoli finanziari, del patto distabilità interno e della vigente normativadi contenimento della spesa complessiva di personale;

considerando che lo stesso articolo ha invece previsto la proroga dei contratti a tempo determinato per tutte le altre amministrazioni pubbliche fino al 31 dicembre 2016, seppure subordinandola alla programmazione di procedure concorsuali di stabilizzazione, procedure non previste invece per i precari delle Province 
 
che circa 1.000 precari delle Province italiane rischiano quindi di rimanere disoccupati dal 1° gennaio 2015
 
chiediamo che nella Legge di Stabilità venga approvato il seguente emendamento:

“Nelle more del completamento della riforma di cui alla legge n.56/2014, le province, anche nell’ipotesi di trasformazione in città metropolitane prevista dalla legge, possono prorogare fino al 31 dicembre 2016 i contratti di lavoro a tempo determinato per le necessità connesse alle esigenze di continuità dei servizi, nel rispetto della vigente normativa di contenimento della spesa complessiva di personale e dei limiti massimi della spesa annua per la stipula dei contratti a tempo determinato. Al fine di evitare comunque la  sospensione di servizi essenziali per la popolazione, tale proroga è consentita anche in deroga ai vincoli connessi al rispetto del patto di stabilità interno.”

Considerazione finanziaria.
Stimando in circa 1.000 i contratti a tempo determinato delle Province, e stimando un costo complessivo per ogni contratto di circa 28.000 euro, si può valutare in 28 milioni di euro annui la spesa per il rinnovo dei contratti precari. Spesa che non è però da considerare aggiuntiva in quanto già a carico delle province; spesa inoltre che è da considerare essenziale per l’erogazione dei servizi ai cittadini, quali ad es i servizi per l’impiego.  Il  mancato  rinnovo  dei  contratti  precari,  oltre  a  comportare  un  ulteriore  incremento  della disoccupazione, inoltre non determinerebbe un risparmio di 28 milioni di euro l’anno poiché le province si troverebbero costrette, per garantire i servizi, a  dare in appalto all’esterno funzioni oggi svolte dai precari, con un prevedibile e certo aumento dei costi a parità di servizio erogato.

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